Una realtà imprescindibile: prevenzione sanitaria i traguardi del CIU di Doris De Vitis
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CIU, una finestra sul cambiamento
[/vc_column_text][vc_empty_space][vc_column_text][eltdf_dropcaps type=”normal” color=”” background_color=””]”B[/eltdf_dropcaps]eh, un po’ di cose sono state fatte, altre stanno bollendo in pentola, quindi non possiamo non ritenerci soddisfatti del nostro operato all’interno di una realtà come quella del CNEL; realtà che non molto tempo fa ha rischiato di essere cancellata dal governo di Matteo Renzi, che nella sua storia ha vissuto vari momenti, ha avuto diversi presidenti e che adesso, sotto la guida ‘illuminata’ dell’ex ministro Tiziano Treu, è tornata ad essere la casa delle proposte, consolidando una nuova fase di concretezza, grazie ad una squadra, oggi sì, molto compatta con cinquanta e oltre consiglieri e diverse commissioni impegnate quotidianamente in cinque sei seminari”.
É la prima considerazione a caldo del professor Francesco Riva, consigliere dello stesso Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro e responsabile del Dipartimento Salute CIU Unionquadri. Ed è proprio nell’ottica di quest’ultimo ruolo (ricoperto da due anni) che l’ex primario del reparto di chirurgia odontostomatologica del Policlinico Umberto I di Roma inquadra l’operato della CIU in seno al CNEL.
“La rivalutazione e rivalorizzazione del medico scolastico – riprende il professore – è una tra le cose che ci sta maggiormente a cuore come CIU e per la quale ci stiamo battendo. Da quando il settore della sanità è finito sotto la regia delle Regioni questa figura, a nostro avviso di prim’ordine, è stata messa un po’ all’angolo. E in un momento storico come quello che abbiamo attraversato, e continuiamo ad attraversare per via della pandemia, in cui abbiamo assistito alle numerose difficoltà ad erogare prestazioni sanitarie, l’utilità di una figura del genere è emersa in maniera preponderante nella sfera della prevenzione tra i giovani. E’ uno degli obiettivi in cui crediamo fermamente e proprio per questo ne abbiamo discusso col sottosegretario allo sport Valentina Vezzali, persona molto sensibile alla salute dei ragazzi, che ci induce a ben sperare”.[/vc_column_text][vc_column_text]
Francesco Riva, responsabile del dipartimento salute CIU Unionquadri: “L’HPV? Abbiamo dimostrato che la prevenzione si può fare con i test salivari”
Ma se il ritorno in auge del medico scolastico è tra le battaglie in corso d’opera ce n’è un’altra invece che ha già fatto diversi passi in avanti, anch’essa fondamentale nel campo della prevenzione medica, in questo caso oncologica.
“Da sempre si è commesso l’errore di considerare l’HPV come un tumore esclusivamente femminile, che aggredisce solamente gli organi genitali femminili, e si è ignorato invece di essere al cospetto di un male ben equiparato tra uomini e donne, che colpisce anche quest’ultimi, che si diffonde a livello del cavo orale, del pene e dell’ano. E la riprova di questo ignorare sta nel fatto che le campagne di prevenzione abbiano riguardato sempre solo le donne, solite sottoporsi al Pap Test. Più unici che rari i casi di uomini che si siano sottoposti ad esami specifici per constatare l’eventuale presenza di HPV. Ad aprile scorso ho presentato i risultati di questi studi e ho proposto di effettuare i test anti-igienici salivari. A settembre scorso, grazie alla sinergia con la sanità militare, la società italiana di otorino-laringoiatria, quella di maxillofacciale e il CNEL siamo riusciti a presentare i primi prototipi di test salivari per l’HPV che ci permetteranno di diagnosticare la malattia attraverso la saliva delle persone. E’ un grande risultato innanzitutto in termini di vite umane salvate, ma anche economico per lo stato che deve farsi carico dell’assistenza”.
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di Doris De Vitis
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