PIL ITALIA, I DATI DEGLI ULTIMI MESI SONO DA RECESSIONE TECNICA – L’UPB SUONA IL CAMPANELLO D’ALLARME
Pil
L’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) ha stimato per il terzo trimestre del 2022 «una battuta d’arresto del Pil italiano che, dopo il rimbalzo del secondo trimestre, si sarebbe ridotto dello 0,2%» e nel quarto trimestre «la situazione rischia di peggiorare» come riportato dalla nota congiunta dell’ufficio parlamentare. Così, con due trimestri consecutivi col segno meno, l’Italia finirebbe in recessione tecnica. Ciononostante, grazie all’andamento positivo della prima metà dell’anno, il 2022 «dovrebbe chiudersi con una crescita del 3,3%», ma nel 2023 «il Pil dovrebbe rallentare decisamente», fermandosi al +0,3%.
Ad aver inciso sull’arretramento della crescita del terzo trimestre, si legge nella nota diffusa dall’autorità indipendente sui conti pubblici, la «flessione dell’industria e delle costruzioni», mentre hanno resistito i servizi «che però iniziano a risentire dei rincari dei trasporti e delle attività ricreative».
Inflazione
«L’incertezza delle previsioni relative al 2023 è molto elevata», riporta ancora la nota congiunta, situazione determinata in gran parte dalla guerra in Ucraina. Certa invece la tendenza all’aumento dell’inflazione, con il rischio che «la dinamica dei prezzi rimanga persistentemente alta». Un aiuto è arrivato dal Governo che con ripetuti sostegni «ha attenuato in larga parte (88%) l’impatto dell’inflazione». Ultimo tra tutti il taglio delle accise sui carburanti che è stato prorogato fino al 18 novembre.
Sempre per quanto riguarda l’inflazione, Eurostat ha dichiarato che il dato di settembre nell’Ue è del 10,9% e del 9,9% nell’eurozona.