RdC: LE MODIFICHE A PARTIRE DAL 2023
Ieri la Commissione Bilancio della Camera ha approvato il nuovo emendamento sul RdC, di seguito i dettagli.
COME FUNZIONERÀ
A partire dal 2023 l’assegno verrà gradualmente cancellato per gli individui tra i 18 e i 59 anni che sono considerati in grado di lavorare. Questi ultimi continueranno a riceverlo per altri 7 mesi, nel frattempo sono previsti dei percorsi di ricollocamento al lavoro.
Dal nuovo anno se si rifiuta anche la prima offerta di lavoro si perde il diritto a ricevere l’assegno. È stata inoltre soppressa dal testo dell’emendamento in questione la parola congrua per cui ogni offerta di lavoro, in qualsiasi parte d’Italia, è considerata valida. Diverso l’attuale regime che per definire congrua un’offerta valuta la coerenza tra questa e le esperienze e le competenze maturate, nonché la distanza del luogo di lavoro dal domicilio (entro 80km) e i tempi di trasferimento mediante mezzi pubblici (100 minuti al massimo).
QUANDO VERRÀ TOLTO
Dal 2023 continuerà ed essere erogato per 7 mesi, dopodiché decadrà per gli occupabili. Lo scopo finale è quello di abolirlo definitivamente entro il 2024 e di continuare a sostenere coloro che effettivamente non sono in grado di lavorare attraverso una nuova forma di sussidio.
GLI ESCLUSI
Le categorie che verranno escluse dal sussidio sono i giovani e gli occupabili nella fascia 18-59 anni. Coloro che invece non sono in grado di lavorare (poveri e categorie fragili) continueranno ad essere assistiti.
I GIOVANI
A partire dal nuovo anno i giovani tra 18 e 29 anni che non hanno completato le scuole dell’obbligo verranno esclusi dal sussidio. Per riceverlo dovranno iscriversi a percorsi formativi o comunque funzionali all’adempimento dell’obbligo.