SALARI, C’E’ ANCORA L’ITALIA TRA I PAESI IN CUI SI REGISTRA IL CALO MAGGIORE
C’è ancora l’Italia tra i paesi d’Europa che stanno facendo registrare una diminuzione dei salari reali rispetto al periodo pre-pandemico. La media europea è di 2,2% mentre in Italia si assesta su un meno 7,5%, ma la discesa potrebbe non essere conclusa. Andrea Garnero, economista dell’Ocse, afferma che sempre più decisivo sarà il ruolo della contrattazione collettiva per mitigare la perdita di potere d’acquisto dei lavoratori; in Italia i salari fissati dai contratti collettivi sono diminuiti del 6% nel 2022 e uno scoglio è rappresentato dai ritardi nel rinnovo dei contratti collettivi specie nel terziario e nella pubblica amministrazione.
Secondo l’economista dell’Ocse, in Italia dobbiamo affrontare il costo che comporta il drenaggio fiscale per chi un rinnovo riesce ad ottenerlo ed è necessario puntare sulla produttività per far crescere i salari.
Per quanto riguarda l’occupazione rimarrà sostanzialmente stabile, con una crescita totale inferiore all’1% nel 2023 e 2024, questo anche a causa delle professioni ad alto rischio automazione che ad oggi occupano più del 30% dei lavoratori in Italia.