LAVORARE SI; MA MENO E MEGLIO: UNO STUDIO INDICA I NUOVI ORIZZONTI DEI LAVORATORI
“Il welfare aziendale e la sfida dei nuovi valori del lavoro” è il titolo del rapporto Censis-Eudaimon presentato nelle ultime 24 ore a Roma che evince, attraverso i dati raccolti, quanto il lavoratori si approcci alla realtà del lavoro in un’ottica diversa rispetto al passato. Stando alla ricerca, in futuro, il 67% degli interpellati vorrebbe ridurre il tempo della giornata dedicata all’attività lavorativa, una percentuale di spessore, che resta tale tanto tra i giovani (65,5), quanto tra gli adulti (66,9%) e gli over 50 (69,6%). Altra percentuale di rilievo è il 30,5% degli occupati attuali che ha dichiarato di impegnarsi nel lavoro lo stretto necessario, rifiutando ore di straordinario, non leggendo mail e non rispondendo a chiamate al di fuori dell’orario lavorativo e rinunciando ad ogni mansione non di competenza. Essere affiancati da un ‘consulente welfare’ in grado di offrire supporto in ambiti come scuola e figli, sanità e previdenza, risulta gradito al 72,4% dei lavoratori intervistati, mentre il 79,3% gradirebbe un’app su smartphone in grado di gestire i servizi legati al Welfare. Dato invece su cui riflettere è l’84,2% dei lavoratori che hanno parlato di welfare da potenziare o addirittura introdurre nelle aziende, a testimonianza di una realtà ancora ben distante dall’essere consolidata a 360° nel nostro paese. Ma crisi demografica e – ad oggi – difficoltà nel reclutamento di personale nuovo ‘spiega’ il perché l’82% dei datori di lavoro abbia messo in piedi iniziative ad hoc in tal senso pur di trattenere i dipendenti e il 66% per attrarli: tra le più gettonate la flessibilità negli orari di lavoro (55%); una retribuzione più alta (33%); nuovi benefit (28%).