Sarebbero poco meno di 2 milioni le persone che usufruiscono dell’Assegno d’Inclusione e del Supporto Formazione e Lavoro, le misure che, dal 1 gennaio scorso, hanno di fatto sostituito il Reddito di Cittadinanza. La fotografia, relativa ai primi 5 mesi dell’anno e resa nota a fine luglio, identifica in 750.000 i nuclei familiari che percepiscono l’Assegno d’Inclusione, mentre 140.000 sarebbero invece le persone coinvolte nell’altro percorso scattato dal 1 di settembre. Numeri decisamente inferiori rispetto ai 2,7 milioni di persone che hanno percepito la forma di sostegno precedente, tanto da indurre i tecnici di Ministero del Lavoro, Istat e Inps a chiedersi cosa ne sia stato di circa 250.000 percettori del Reddito occupabili. Così come per il Reddito di Cittadinanza, i dati in questione evidenziano come siano ancora una volta le isole e il meridione d’Italia le due aree geografiche con la percentuale più elevata di percettori dell’ADI (il 69% del totale) , con un importo medio di 617 euro mensili. E sempre isole e meridione sono le aree geografiche con la percentuale più alta (il 78% del totale) di persone che si attivano per seguire i corsi di formazione e percepire le 350 euro mensili, elargite, come noto fino a un massimo di 12 mesi. I prossimi aggiornamenti, coi dati relativi agli ultimi mesi, saranno resi noti a fine ottobre.