A GENNAIO CALA LA FIDUCIA DI IMPRESE E CONSUMATORI
Per cinque mesi all’anno l’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) conduce un’indagine sulla fiducia dei consumatori e delle imprese: due indici che, sebbene parzialmente, rappresentano un indicatore affidabile sull’andamento economico del Paese.
Il primo mese dell’anno in corso non porta buone notizie sullo stato della fiducia di imprese e consumatori. Se a dicembre del 2021 il risultato dei secondi era in leggero aumento, per gennaio l’Istat sta constatando un calo sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 117,7 a 114,2) sia di quello composito delle imprese (da 112,7 a 105,4), che “sta subendo un deciso ridimensionamento scendendo al valore più basso degli ultimi nove mesi”.
In diminuzione tutti i comparti, anche se con diverse intensità. La discesa è contenuta nell’industria (nel manifatturiero l’indice di fiducia passa da 115 a 113,9 e nelle costruzioni da 159,1 a 158,8) e nel commercio al dettaglio (da 107,4 a 106,6). Nei servizi di mercato, invece, c’è una brusca caduta (si passa da 109,6 a 94,9). Nel commercio al dettaglio migliorano i giudizi sulle vendite correnti mentre diminuiscono le aspettative sulle vendite future e le scorte sono giudicate in accumulo. A livello di circuito distributivo, la fiducia è in ribasso nella grande distribuzione mentre migliora in quella tradizionale. Il crollo dei servizi di mercato è determinato soprattutto dal pessimo risultato del settore trasporto e magazzinaggio e dei servizi turistici.
Quanto ai consumatori, tutte le componenti dell’indice sono in calo, soprattutto quelle riferite al clima economico (l’indice passa da 139,6 a 129,7) e al clima futuro (da 120,8 a 113,5). La flessione è invece contenuta per la componente personale (da 110,4 a 109) e per quella corrente (da 115,6 a 114,7).