SICUREZZA SUL LAVORO, SU VITTIME E INFORTUNI HA INCISO IL COVID
Denunce con esito mortale
Secondo l’ultima relazione annuale dell’Inail presentata ieri a Montecitorio, le denunce di infortunio mortale sul lavoro sono state 1.361 nel 2021, in calo del 19,2% rispetto al 2020. La contrazione è però interamente legata ai decessi causati dal contagio da Covid-19, passati dai circa 600 del 2020 ai circa 200 del 2021. Depurato il dato dall’impatto del Covid, il trend è tutt’altro che positivo in quanto le vittime che non hanno a che fare con il virus nel 2021 sono state 685, con un aumento quasi del 10% rispetto al 2020.
Denunce di infortuni
Per quanto riguarda invece le denunce di infortunio, queste sono state poco più di 564mila nel 2021, con una diminuzione dell’1,4% sul 2020. Ma anche in questo caso la contrazione è dovuta alla flessione dei contagi professionali da Covid-19, passati dai quasi 150mila del 2020 ai circa 50mila del 2021. Al netto dei casi da Covid, nel periodo preso in esame, le denunce di infortunio hanno registrato un aumento di circa il 20%. Il totale degli infortuni che non hanno a che fare con il virus nel 2021 è di 349.643, di cui il 17,5% registrati fuori dall’azienda.
Denunce di malattie professionali
In crescita anche le denunce di malattie professionali che nel 2021 sono state poco più di 55mila (+22,8% rispetto al 2020).
Le denunce riguardano oltre 38mila lavoratori ammalati, di cui il 40,3% per causa professionale riconosciuta. Tra questi, 948 sono affetti da malattie da esposizione all’amianto.
I lavoratori deceduti nel 2021 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 820 (-23,6% sul 2020), di cui 154 per silicosi/asbestosi.