ARTIGIANI, 600 PRATICHE IN MENO PER CHI VUOLE AVVIARE UN’ATTIVITÀ
È in preparazione un decreto legislativo – la cui approvazione è prevista entro la fine del mese di febbraio – che prevede una semplificazione di tutti gli oneri burocratici necessari per avviare un’attività commerciale. Il settore dal quale si partirà è quello dell’artigianato: per 36 categorie di artigiani sarà possibile avviare l’attività con una semplice comunicazione digitale al Comune, eliminando tutte le altre pratiche attuali. Tra queste la Comunicazione Unica d’Impresa (che tiene insieme il modello per il Registro Imprese, quello per l’Agenzia delle Entrate e quelli per Inps e Inail) e la Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività).
Le attività interessate dal provvedimento sono tutte quelle legate all’edilizia come idraulici, muratori e carpentieri. Ma anche falegnami, ebanisti, fabbri, tornitori, decoratori, restauratori. E poi i riparatori di elettrodomestici, le piccole sartorie, i calzolai. Al ministero hanno iniziato a lavorare anche ad una agevolazione delle procedure per l’apertura di bed and breakfast e agriturismi con lo scopo di arrivare a un «modulo unico» per tutto il Paese.
Lo snellimento delle pratiche burocratiche, a cui sta lavorando il ministro per la Funzione Pubblica Paolo Zangrillo, è uno dei target affidati dal Pnrr al dicastero della Pubblica amministrazione. L’obiettivo finale è quello di arrivare allo sfoltimento e alla semplificazione di 600 procedure entro il 2026.