ISTAT, A DICEMBRE 37MILA OCCUPATI IN PIÙ SU NOVEMBRE
Dopo mesi di andamento altalenante, il mercato del lavoro in Italia ha chiuso il 2022 con un segno positivo: a dicembre si contano circa 37mila occupati in più di novembre. L’incremento interessa i dipendenti permanenti (+33mila) e gli autonomi (+37mila) di tutte le classi di età – ad eccezione dei 25-34enni – mentre calano i dipendenti a termine (-34mila). In crescita anche il numero delle persone in cerca di lavoro (+2mila) e in calo quello degli inattivi (-54mila).
Complessivamente il tasso di occupazione a dicembre ha raggiunto il 60,5% (+0,1 punti su novembre), la disoccupazione è stabile al 7,8% (quella giovanile cala al 22,1%, -0,5 punti rispetto a novembre) mentre il tasso di inattività è sceso al 34,3% (-0,1 punti).
Passando invece al confronto tendenziale, rispetto a dicembre 2021 si registrano 334mila occupati in più: un aumento che interessa tutte le classi di età – ad eccezione dei 35-49enni – più uomini (+296mila) che donne (+38mila) ed è trainato da occupati permanenti (+270mila) e autonomi (+95mila), mentre calano gli occupati a termine (-30mila).
Sono i dati diffusi ieri dall’Istat che, tra gli altri, ha anche reso pubblici i dati sui Ccnl: a fine dicembre i 47 contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica riguardano il 50,4% dei dipendenti e corrispondono al 51,2% del monte retributivo complessivo. La crescita delle retribuzioni contrattuali è stata, nella media del 2022, pari a +1,1%. L’Istat segnala inoltre che il divario tra la dinamica dei prezzi – misurata dall’Ipca – e quella delle retribuzioni contrattuali è salito a 7,6 punti percentuali, «raggiungendo il valore più alto dal 2001», primo anno di diffusione dell’indicatore dei prezzi armonizzato a livello europeo.