Nuovo RdC: cosa cambia e a chi spetta
Col Decreto Lavoro il Reddito di cittadinanza non esisterà più. A perdere il sussidio saranno gli occupabili, coloro che sono in grado di lavorare, ma verrà sostituito da altri due strumenti: l’Assegno d’Inclusione e il Supporto per il lavoro.
L’assegno d’inclusione
L’Assegno d’inclusione scatterà da gennaio 2024 ma riguarderà solo le famiglie al cui interno ci sia un disabile, un over 60 o un minore: i requisiti di Isee rimangono invariati (9.360 euro annui).
Per quanto riguarda l’importo si arriverà ad un massimo di 500 euro per un single; per i nuclei familiari si applicherà una maggiorazione per ogni minore presente, disabile o anziano. Inoltre verrà integrata una somma di importo pari a circa 280 euro per chi è in affitto
L’assegno di inclusione ha una durata massima di 18 mesi e può essere rinnovato dopo un mese di sospensione per 12 mesi.
I beneficiari vengono individuati nella platea dei percettori del reddito di cittadinanza a dicembre 2022, da cui si estraggono le famiglie con minori a carico, anziani e disabili, e aumentano i beneficiari stranieri, (perché sarà necessario aspettare 5 anni e non più 10 per chiedere la residenza in Italia).
In base a questo è stimato che nel 2024 un terzo dei nuclei percettori perderà il vecchio sussidio, circa 733 mila famiglie.
Supporto per il lavoro per gli occupabili
L’altro strumento si chiama Supporto per il lavoro, che è invece riferito ai percettori del Rdc occupabili: per loro saranno messi a disposizione 350 euro mensili ma solo se parteciperanno a corsi di formazione ed altre attività come lavori socialmente utili. L’indennità ha validità pari alla durata dei progetti e non potrà durare per più di 12 mesi. I requisiti sono più rigidi: l’Isee non deve superare i 6 mila euro. Le stime riportano un totale di 615 mila destinatari.
Dalla relazione tecnica che accompagna il decreto si evince che le famiglie che perderanno il sussidio saranno 400 mila, pari a 615 mila individui; quasi un terzo rispetto a 1,1 milioni di nuclei (2,5 milioni di persone) che ne hanno beneficiato fino a marzo 2023.