INFORTUNI, MALATTIE E DECESSI SUL LAVORO:LA RELAZIONE INAIL SUL 2022
Istituzionalizzata nel 1998 su richiesta dell’Associazione Lavoratori Mutilati e Invalidi del lavoro, l’8 ottobre è stata celebrata la settantatreesima Giornata Nazionale per le vittime degli Incidenti sul lavoro. Stando alla relazione stilata da Inail sull’andamento registrato nel 2022 emerge il forte nesso tra esposizione al rischio d’infortunio e malattia professionale con l’invecchiamento della popolazione attiva (persone ancora in età di lavoro e non pensionate). Fari puntati sugli over 50 la cui incidenza sugli infortuni equivale al 36,4% del totale e al 50,5% dei casi mortali.
Rispetto agli anni precedenti, l’impennata delle denunce di infortuni in generale, di malattie professionali e infortuni mortali va attribuita al periodo pandemico, non a caso sanità e settore sociale sono i due in cui è stato registrato il numero maggiore di casi maggiori (con costruzioni, trasporti e commercio a seguire).
Denunce Infortunio tradizionale – Nella relazione Inail sul 2022 ne sono riportate più di 703.000 (+24,6% rispetto al 2021 in cui erano state 564.000). Ad incidere maggiormente sulle 139.000 denunce in più sono stati i casi di contagio pandemico, schizzati dai 49.000 del 2021 ai 120.000 del 2022. Gli infortuni riconosciuti sul lavoro nel 2022 sono stati 429.004 (il 15% lontano dal luogo di lavoro).
Denunce infortuni mortali – Nel 2022 sono state 1.208 contro le 1.425 dell’anno prima (la contrazione è attribuibile ai decessi Covid, diminuiti dai 230 del 2021 agli 8 dell’anno scorso).
Ammontano a 606 gli infortuni mortali acclarati sul lavoro (di cui 365 fuori dal luogo di lavoro, il 60%).
Malattie professionali – Le denunce ammontano a 61.000 a differenza del 2021 in cui erano state 55.000 (+9,9%). Tra queste, al momento, la causa professionale è stata riconosciuta nel 36% dei casi (il 9% è ancora in fase istruttoria).