CASSA INTEGRAZIONE, LE ORE CHIESTE A GENNAIO SONO GIA’ 49 MILIONI

Poco più di 49 milioni di ore di Cassa Integrazione, di cui 24 milioni di Cassa Ordinaria, 23 di Cassa Straordinaria, 134.000 ore di Cassa in deroga: questi sono i numeri della cassa Integrazione attinenti al mese di gennaio scorso stimati dall’elaborazione effettuata dal Centro Studio di Lavoro&Welfare secondo la quale anche i fondi di solidarietà sarebbero cresciuti del 35% rispetto alla percentuale del mese precedente (dicembre 2023). Guardando sempre in termini percentuali, il computo delle ore totali corrisponderebbe ad un +68,56% rispetto all’ultimo mese dell’anno scorso e ad un totale generale di 6 milioni di giornate lavorative, ovviamente in meno.
Guardando ai singoli settori lavorativi, è il settore meccanico quello in cui ne sono state richieste maggiormente (16 milioni), davanti al metallurgico (8 milioni), trasporti e comunicazioni (più di 4 milioni), il tessile (più di 3 milioni), il commercio (3 milioni) e il chimico (2 milioni). In termini di percentuali rispetto al mese di dicembre, le ore di CIGS richieste lo scorso gennaio hanno fatto registrare balzi del 331% nel settore della meccanica, del 301% nel settore metallurgico, del 325% nel settore del legno, dell’1.358% nei trasporti e comunicazioni e del 115% nella carta e stampa.
Guardando invece alle singole regioni – e considerando tutte le tipologie di Cassa Integrazione – al primo posto con la percentuale più vistosa troviamo la Puglia (+322,74%), le Marche (+125,75%), l’Emilia Romagna (+120%), poi il Veneto (+90,03%), il Friuli (51,59%), il Piemonte (+48,17%), la Lombardia (8,77%) e il Lazio (+8,66%).
L’ultimo ambito di analisi riguarda i lavoratori a “zero ore” (completamente assenti dal posto), il cui numero ammonterebbe a 266.916 persone, di cui 17.945 in Piemonte, 24.726 in Emilia, 28.172 nel Lazio, 33.162 in Veneto, 42.307 in Lombardia e, al primo posto, la Puglia con 52.237 lavoratori in assoluto stand-by.