SICUREZZA SUL LAVORO, CALDO E QUALITÀ DELL’ARIA DA NON SOTTOVALUTARE
22,85 milioni di infortuni sul lavoro a causa del caldo.
E’ il numero del report annuale dell’Organizzazione Internazionale del lavoro, pubblicato il 28 aprile scorso in occasione della Giornata Mondiale sulla sicurezza sul lavoro; un report che acquisisce spessore nei suoi numeri se si considera che, dal nuovo secolo in poi, la percentuale di lavoratori esposti a temperature eccessive è andata via via lievitando toccando punte del 34%, per un totale di 2,4 miliardi di individui potenzialmente soggetti a malattie di tipo cardiovascolare, renali, stress da calore, colpi e sincope di calore.
È sempre il report dell’Organizzazione a stilare la classifica delle figure più a rischio, con gli agricoltori in prima fila, gli operai impegnati nei cantieri edili a seguire, fino agli operatori ecologici, chi opera nei trasporti, nello sport e nel turismo.
Nel mirino del report anche le radiazioni ultraviolette che metterebbero a rischio la salute di 1,6 miliardi di “lavoratori all’aperto” categoria che comprende dal bagnino al postino, dal giardiniere agli addetti portuali fino agli onnipresenti agricoltori e operai edili.
Tumore della pelle, cataratta, indebolimento del sistema immunitario tra le malattie più ricorrenti per chi opera troppo esposto alle radiazioni. La domanda sorge spontanea: come proteggersi?Difficile secondo il report, con regole e azioni preventive che non riescono a reggere il passo dei cambiamenti climatici (bruschi nella maggior parte dei casi). 860.000: a tanto ammontano invece i decessi sul lavoro dovuti all’inquinamento dell’aria, causa di malattie polmonari e cardiovascolari e di cancro ai polmoni.